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Esposizione a Tapachula “Dimensiones”

È da circa un mese che sto lavorando in collaborazione con Nery Muñoz Lopez e Ivan Ocaña per la realizzazione di varie opere murarie comunitarie. Lavorare bene in squadra non è così scontato, sto imparando a viaggiare ai loro ritmi (ben rapidi) adattandomi al loro stile, alle tematiche e alle condizioni di lavoro diverse rispetto a quelle cui sono abituata.

Insieme abbiamo deciso di organizzare un’esposizione del nostro trio, in cui ognuno possa esprimersi e presentarsi con la propria personalissima impronta e stile di lavoro; un’occasione per presentare e far conoscere i nostri progetti personali e per l’appunto, le nostre diverse dimensioni artistiche.

dimensiones

Stiamo lavorando per far muovere e arrivare l’arte nelle mani di tutti, abbiamo preparato per l’occasione delle opere “a buon prezzo” e, in collaborazione con il centro culturale Alianza Francese di Tapachula abbiamo così tirato su “Dimensiones”, la nostra Mostra collettiva d’arte

Una delle cose che più adoro del Messico è come le persone reagiscono all’arte. Noto come resto sempre piacevolmente stupita nel vedere l’interesse e l’entusiasmo della gente in quanto (purtroppo) mi sono abituata invece a ricevere un triste velo apatico nella maggior parte delle persone in Europa quando si trovano di fronte a questo tema, che vedo ingrigire giorno dopo giorno.

In Messico no. In Messico i colori sono vibranti, nell’aria c’è sempre una musica di fondo che ti accompagna, le persone sono più vive. Nel bene e nel male eh! Le forti emozioni non mancano mai.

La mostra dunque è stata un successo. Mi è piaciuta anche la preparazione dell’evento. Una videomaker (Imagen Moda) che ci ha visto dipingere un murale per il Teatro della città si è offerta di farci uno spot per pubblicizzare il nostro evento, è stato molto divertente e sono felice di avere questo bel ricordo salvato!

Siamo stati invitati alla radio locale per presentarci e parlare del nostro progetto Dimensiones, mi piace vedere le persone così attive e cooperative. Poi fare tutte queste belle cose improvvisate in un’altra lingua mi risulta alquanto stimolante e divertente!

Siamo arrivati all’inaugurazione della mostra dopo una giornata di arte terapia con creazione di un murale con un gruppo di immigrati. Tutti belli stanchi e ben macchiati di acrilico, ultimiamo il montaggio e apriamo le danze.

Ghandi Ze (musicista chiapaneco) accompagna la serata con la sua musica “cosmica”e Anuà Lulù (produttrice di caffè locale) offre una degustazione di un ottimo caffè la cui etichetta è un opera Oaxaqueña appositamente dipinta per il prodotto.

Ognuno di noi ha raccontato un po’ di se e di ciò che ha presentato alla serata.

Gli ospiti dell’esposizione erano ben felici e propensi a chiederci informazioni e parlare con noi riguardo le opere e i nostri vari progetti, l’aria era frizzante e la serata è volata via rapidamente tra chiacchere, sorrisi e buoni acquisti. È meraviglioso per me vedere le persone godere dell’arte. In spagnolo usano una parola che mi piace moltissimo: disfutar. Sarebbe un po come enjoy in inglese. Essere felici dell’arte. E la mia missione è compiuta.

 

 

murale

Festival De Dia De Muertos Juchitlan Jalisco

Mural

Dal momento che mi sono innamorata del Messico ho colto al volo l’occasione per tornarci in occasione di un invito ricevuto per la partecipazione al Festival De Dia De Muertos Juchitlan Jalisco.

Il giorno dei morti è la festa più importante in Messico, la loro tradizione è ricca di storie, arte, colori e curiosissimi dettagli.

Juchitlan è un paesino di Guadalajara, fresco e in mezzo ai monti, le persone sono squisitamente accoglienti e la pace e la tranquillità del paese mi hanno subito fatto sentire a mio agio dandomi una certa nostalgia per via della familiarità con la mia Terra natia.

Al Festival era prevista una mostra collettiva a tema a cui ho potuto conoscere vari artisti emergenti e non; ognuno di noi si è poi  dedicato a delle attività specifiche.

Io ho avuto l’onore e il piacere di lavorare al laboratorio di arte terapia con il maestro Art Nery Munoz, di partecipare alla realizzazione del bellissimo murale di Ivan Ocs al cimitero di Tecolotlan e, personalmente, ho portato una presentazione alla scuola preparatoria (rappresentano le nostre scuole superiori) sulla transculturazione della morte in Italia. Nello specifico ho parlato della Sardegna portando le mie opere della Dea Madre e della Accabbadora, raccontando così la trasformazione culturale partendo dal neolitico, alla dominazione, a is animeddas, arrivando ai giorni nostri.

La storia de s’Accabbadora ovviamente è stato il piatto forte della presentazione, questa figura unica al mondo ha catturato l’attenzione di tutti.

Ho lasciato spazio alle domande che non sono state poche, è stato bello per me vedere come la

presantazione abbia suscitato tanto interesse e partecipazione da parte di tutti, ragazzi e adulti.

Accabbadora Anna Montalto
Colei che finisce. L’Accabbadora è stata una figura della storia della Sardegna che ha praticato l’eutanasia sino a qualche decennio fa.

E’ stato interessante scoprire insieme le differenze culturali ma le soprattutto le tante similitudini ereditate dalla dominazione cristiana e spagnola.

Viaggiando ho notato che dall’altra parte del mondo quasi nessuno conosce la piccola Sardegna, mi ha fatto tanto piacere portare un pezzettino della nostra storia così lontano.

Ho svolto il mio intervento a Juchitlan e a Tecolotlan, un paese vicino. In ambe le parti sono stati straordinariamente ospitali, mi hanno regalato fiori, gadgets e offerto il loro buonissimo caffè e pan de muertos. I ragazzi sono stati molto attenti, educati e partecipi. Sono stati proprio loro in realtà a organizzare l’intero evento, coordinati dai maestri e aiutati dai compaesani che ci hanno ospitato nelle loro case.

Un iniziativa meravigliosa, arte a 360 gradi, musica, danze, poesia, sfilate.

Sono stata giudice della sfilata delle Catrine e dell’esposizione delle ofrendas realizzate dalle scuole, ogni classe ha allestito la propria nella piazza, spiegando a noi giurati la storia, la tradizione e onorando i defunti scelti.

Anche la collettiva è stata molto bella e interessante per la varietà di artisti e il tema così meravigliosamente folkloristico. Ho respirato e vissuto tanta arte, condiviso esperienze, storie e creatività. Un’esperienza stupenda, adoro come questo Paese vive e gode del concetto di arte e di morte.

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Messico – Parte 2

La mia seconda tappa artistica era programmata a Tapachula.

Un anno fa, casualmente, ho conosciuto un artista Messicano su Facebook: Art Nery Munoz, chissà come abbiamo iniziato a chiaccherare, all’epoca il mio spagnolo non era tanto fluido, ottimo motivo in più per fare un pò di pratica.

Parlando di arte e delle nostre rispettive differenti culture io e Nery abbiamo iniziato a scriverci sempre piu’ spesso sino al giorno in cui abbiamo parlato di un vero incontro e di vari progetti in cui avremmo potuto collaborare. Accompagnata da una forte ispirazione ho preparato dunque i miei bagagli e sono andata a Tapachula!

Il viaggio è stato un’avventura.. la mia fantastica promozione per l’estero della 3 non ha funzionato nemmeno per cinque minuti e l’ autobus per Tapachula (il secondo che avrei dovuto prendere) è stato cancellato durante il mio tragitto. Cose che capitano in Messico! E così mi sono ritrovata sola e persa a metà strada tra Città del Messico e Tapachula senza poter avvisare nessuno sulla mia posizione.

Il mio istinto di sopravvivenza ha dunque tartassato il povero ragazzetto che lavorava per la compagnia del bus (e dalla quale io avevo acquistato un biglietto intero per Tapachula) e, spiegatagli più o meno la mia situazione, il giovane e’ stato così gentile (per forza) da chiamare varie volte Nery dal suo telefono per avvisarlo su quello che è stato il mio ritardo di 6 ore circa. Comunque sia ce l ho fatta e sono arrivata sana e salva 😀

Il meraviglioso clima tropicale mi ha subito conquistato, la natura esplosiva, la musica in ogni dove, i colori, il cibo buonissimo e più di ogni altra cosa la caldissima accoglienza latina di Nery, della sua famiglia e dei suoi amici.

Era la settimana di Natale ma per me era difficile sentire l’aria Natalizia con le infradito ai piedi, i cocchi freschi da bere in spiaggia, bagni alle cascate, passeggiate per le rovine maya tra le piantagioni di cacao e caffè. Un nuovo mondo fantastico.

 

La semplicità della vita delle persone che vivono tra la selva mi ha scaldato il cuore, vedere i bambini felici di giocare liberi nel fiume mi ha fatto sorridere e riflettere sul come siamo dei veri specialisti a creare tanti problemi con il nostro stile di vita “super agiato”.

 

Nery lavora spesso in queste comunita’, organizza lezioni d’arte, arteterapia, murales comunitari e progetti artistici vari meravigliosi.

Lo scambio artistico che abbiamo creato permea tuttora, e oltre a un’artista ho trovato un amico.

E’ stata per me un’esperienza umana e artistica fantastica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anna Montalto