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Messico – Parte 1

La mia recente esperienza in Messico è stata, a dir poco, straordinaria.

Sento ancora la depressione del post-rientro, vedo tutto grigio e triste, mi sbalordisco dinnanzi al nostro burocratico e robotico mondo di plastica, privo di buon senso eppur fatto di persone.

Dove sono i colori? dov’è la musica? Dov’è la natura selvaggia??

Da quando sono tornata da questo viaggio, dipingo foglie e piante dovunque per rimediare alla sensazione di mancanza della selva e dal contatto diretto con la natura che, negli anni, si è deciso di spezzare del tutto con mura grigia e strade nere.

Va bene Anna, siamo in città e le città sono fatte così…

In Messico ho esposto le mie opere nella città di Nezahualcóyotl, (si, è impronunciabile), in una zona rossa di Città del Messico, molto pericolosa e povera.

Le favelas però sono tutte colorate, la musica (a tutto volume) è ovunque nelle strade, dentro gli autobus, nel box della guardia del Centro Culturale in cui ho esposto.

Appena arrivata ho pensato “Perbacco…questo barrio (quartiere), tanto povero e pericoloso, sprizza incredibilmente allegria e gode di meravigliosi murales in ogni angolo.

È la mia prima visita in Messico, trovo tutto abbastanza caotico, Città del Messico è infinitamente grande e da una zona ad un altra pare di cambiare letteralmente mondo.

messicoPer provvidenza divina sono al sicuro da pericoli e caos grazie a dei cari amici, che mi hanno fatto il santo favore di scortarmi nella città di Neza per farmi incontrare il Sig. Uzzias, il presidente del Centro Culturale col quale avevo preso accordi.

Vengo accolta calorosamente, tutto è stato predisposto per la mia esposizione e lo spazio, a dispetto della zona in cui è ubicato, è nuovo, moderno e monocolore.

Il giorno seguente mi presento un po’ in anticipo per l’inaugurazione. L’allestimento è stato fatto impeccabilmente e vengo messa al corrente che dovrò fare una presentazione a 300 alunni della scuola secondaria (le nostre medie). Momento di panico.

Il mio spagnolo messicano non è per niente così fluente, sono in Messico da 4 giorni, non mi sono preparata niente da dire e, sopra ogni cosa, mi attendono 300 ragazzini del barrio più pericoloso della città. Ciao 😯 

Mi sarà spuntato un nuovo ciuffo di capelli bianchi e, mentre mi faccio prendere dal panico le 300 giovani menti arrivano. Non posso farci niente dunque e mi abbandono al mio destino.

La folla di ragazzetti si predispone ben ordinata per visionare i quadri, li vedo interessati e super educati. Resto sbigottita!

Inizio a farfugliare qualcosa e vedo nei loro occhi una curiosità, un interesse e una luce davvero commoventi. Mi danno la forza e il coraggio di spiegare al meglio che posso tutto ciò che chiedono.

Mi è tornato in mente un espisodio in cui sono andata a parlare in una classe del mio liceo a Cagliari, una mia ex professoressa mi ha chiesto di andare per dare info e orientare un pò i ragazzi su ciò che che li aspetta dopo la scuola.

Beh, in sintesi non mi hanno salutato quando sono entrata in classe, a mala pena qualcuno mi ha concesso un occhiata veloce, nessuna domanda, nessun commento… una classe di morti viventi dagli occhi vitrei e annoiati.

I 300 ragazzetti messicani, al contrario, sono stati fantastici, mi hanno fatto domande molto intelligenti sui quadri, sulla mia vita e sul mio percorso, guardandomi dritta negli occhi con quelle belle faccine curiose. È stata un’esperienza meravigliosa.

A seguire sono arrivati gli invitati alla mostra e non ho smesso un attimo di parlare e rispondere a tutti i visitatori.

È stata integrata una performance con un cantautore del posto, danzata da una ballerina latino americana.

Dopo ciò si sono trattenuti e presentati un gruppo di artisti di tutti i tipi: cantanti, poeti, musicisti e altri pittori.
Tutta l’esperienza è stata molto stimolante e interessante per me e le persone che hanno partecipato sono state veramente accoglienti.

Dopo vari dibattiti artistici l’inaugurazione si è infine trasformata in una vera e propria festa, in cui tutti hanno cantato e suonato un pò di Messico per me. Uno scambio eccezionale e un’esperienza che porterò per sempre nel cuore.

messicoAttraverso il filtro dei miei occhi europei ho visto persone che con molte meno risorse riescono a creare e sorridere molto di più, ho percepito la voglia e la capacità di saper gioire della bellezza, un amore per l’arte che viene vissuto in ogni momento e luogo possibile. E spesso, anche dove non sarebbe possibile.

Era solo il mio 4 giorno in Messico e avevo già incontrato tante persone fantastiche.

Anna