
Dal momento che mi sono innamorata del Messico ho colto al volo l’occasione per tornarci in occasione di un invito ricevuto per la partecipazione al Festival De Dia De Muertos Juchitlan Jalisco.
Il giorno dei morti è la festa più importante in Messico, la loro tradizione è ricca di storie, arte, colori e curiosissimi dettagli.
Juchitlan è un paesino di Guadalajara, fresco e in mezzo ai monti, le persone sono squisitamente accoglienti e la pace e la tranquillità del paese mi hanno subito fatto sentire a mio agio dandomi una certa nostalgia per via della familiarità con la mia Terra natia.
Al Festival era prevista una mostra collettiva a tema a cui ho potuto conoscere vari artisti emergenti e non; ognuno di noi si è poi dedicato a delle attività specifiche.
Io ho avuto l’onore e il piacere di lavorare al laboratorio di arte terapia con il maestro Art Nery Munoz, di partecipare alla realizzazione del bellissimo murale di Ivan Ocs al cimitero di Tecolotlan e, personalmente, ho portato una presentazione alla scuola preparatoria (rappresentano le nostre scuole superiori) sulla transculturazione della morte in Italia. Nello specifico ho parlato della Sardegna portando le mie opere della Dea Madre e della Accabbadora, raccontando così la trasformazione culturale partendo dal neolitico, alla dominazione, a is animeddas, arrivando ai giorni nostri.
La storia de s’Accabbadora ovviamente è stato il piatto forte della presentazione, questa figura unica al mondo ha catturato l’attenzione di tutti.
Ho lasciato spazio alle domande che non sono state poche, è stato bello per me vedere come la
presantazione abbia suscitato tanto interesse e partecipazione da parte di tutti, ragazzi e adulti.

E’ stato interessante scoprire insieme le differenze culturali ma le soprattutto le tante similitudini ereditate dalla dominazione cristiana e spagnola.
Viaggiando ho notato che dall’altra parte del mondo quasi nessuno conosce la piccola Sardegna, mi ha fatto tanto piacere portare un pezzettino della nostra storia così lontano.
Ho svolto il mio intervento a Juchitlan e a Tecolotlan, un paese vicino. In ambe le parti sono stati straordinariamente ospitali, mi hanno regalato fiori, gadgets e offerto il loro buonissimo caffè e pan de muertos. I ragazzi sono stati molto attenti, educati e partecipi. Sono stati proprio loro in realtà a organizzare l’intero evento, coordinati dai maestri e aiutati dai compaesani che ci hanno ospitato nelle loro case.
Un iniziativa meravigliosa, arte a 360 gradi, musica, danze, poesia, sfilate.
Sono stata giudice della sfilata delle Catrine e dell’esposizione delle ofrendas realizzate dalle scuole, ogni classe ha allestito la propria nella piazza, spiegando a noi giurati la storia, la tradizione e onorando i defunti scelti.
Anche la collettiva è stata molto bella e interessante per la varietà di artisti e il tema così meravigliosamente folkloristico. Ho respirato e vissuto tanta arte, condiviso esperienze, storie e creatività. Un’esperienza stupenda, adoro come questo Paese vive e gode del concetto di arte e di morte.